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Analisi della poesia "L'ossame dei monti" di Valerio Magrelli

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La poesia è formata da un unica strofa e ogni verso è diverso dall'altro, ci sono senari, settenari, novenari, decasillabi, endecasillabi e dodecasillabi. Il verso sette è un dodecasillabo perché l'ultima parola è tronca, il verso dodici è endecasillabo, il verso tredici è novenario, il verso quattordici è settenario e il verso quindici è senario.  Il verso sette si conclude con una parola tronca e questo nel conteggio delle sillabe ne comporta l'aggiunta di una, nel caso in cui l'ultima parola fosse stata sdrucciola avremmo dovuto contare una sillaba in meno. Nel verso tredici per la divisione in sillabe è stata applicata la sinalefe, ossia le parole "roccia" e "in" hanno formato una sola sillaba perché una finiva con una vocale mentre l'altra iniziava con una vocale. La poesia tratta dei monti che sembrano delle ossa: costole, mandibole, vertebre, dentro uno spazio a spirale come in una colonna. All'interno sono formati da terra...